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Cogorno territorio speciale ricco di cultura e di buona cucina
Cogorno, con la sua ridente collina è territorio speciale e prezioso patrimonio di testimonianze storico-culturali, presenti e ben conservate sui libri.
A partire da reperti o da usi e costumi tramandati oralmente dalla gente del poste, ha preso forma nel corso degli anni uno sviluppo turistico sostenibile tra entroterra e mare, con la valorizzazione della cucina tipica locale.
Di paricolare interesse ed arricchimento la "VIA dell'Arte in cucina".
Sviluppando questo tema Cogorno ha ideato incontri enogastronomici con uina proposta appetibile "la buona cucina dà sapore alle feste".
La ventiduesima Sagra dei testaieù che si svolgerà quest'anno il 20-21-22 giugno vuole ampiamente offrire prodotto e storia, con un filo conduttore che scava nel passato, quando modi e maniere identificavano una comunità.
Il "Testetto", reperto storico nell'ambito della nostra cucina Cogornese, non è altro che un prezioso e rudimentale piccolo piattino rotondo fatto di terra d'argilla; elemento tipico del vasellame locale fabbricato nella zona limitrofa, fatto a mano, con procedimento identico a quello già in uso nella Liguria medioevale, attività affievolita che fa già parte del passato.
La loro funzione più nobile è l'arroventarsi in una catasta di legne ben accese
per poi estrarli e riempirli con un poco di pastella bianca
e poi condirli con olio e formaggio oppure
il famoso nostro pesto di basilico.
La storia del "Testaieù" spazia nel tempo con racconti di povertà, lavoro e vita contadina; il comitato locale, valorizzando questa specialità e non solo, offre al visitatore uno spaccato di storia e tradizioni, suscitando emozioni davvero piacevoli, riandando con la fantsia a quando le grandi famiglia di una volta si riunivano alla sera intorno al focolare per cucinare i faamosi "Testaieù"
Noi di Cogorno ....Ci siamo riusciti a rinnovare ad ogni infornata uno stupore speciale, come avevamo visto sul viso dei nostri nonni.
Ricetta tipica cogornina per fare i testaieù by Elisa rivisitata da Franca
